LA COMPARSA DI ABILITA’ SAVANT E LE LESIONI DELL’EMISFERO FRONTO-TEMPORALE SINISTRO

Book: INVECCHIAMENTO CELEBRALE FISIOLOGICO E PATOLOGICO a cura di Mario Valenti Milito https://www.medicinaxtutti.it/2020/05/03/2289/ post 117

 

 

La sindrome di savant è piuttosto rara, chi ne è colpito viene definito un “idiota sapiente”, questi soggetti sono infatti caratterizzati da un basso quoziente intellettivo e da elevate capacità di memoria. I savant spesso non sono in grado di compiere le semplici azioni quotidiane, non sono capaci, pur memorizzandoli, di comprendere una numerosa serie di concetti ma, specializzandosi in una ristretta area del sapere, possono ricordare un’enorme mole di dati. Alcuni savant hanno sviluppato abilità tali da divenire famosi in campo artistico. Ad esempio alcuni di essi, riescono a memorizzare esattamente ciò che vedono e a riprodurlo con varie tecniche di disegno e pittura in maniera assolutamente fedele ed in tempi brevissimi. La principale ipotesi sulla causa di questa sindrome è  la presenza di una lesione nell’emisfero celebrale sinistro. Gli studi di neuroimmagine  rivelano spesso, nei savants, danni celebrali localizzati nell’area frontale e/o nell’area di Wernicke. https://www.medicinaxtutti.it/2020/05/10/la-sindrome-di-savant-lidiota-sapiente/

L’ipotesi che una lesione dell’emisfero sinistro possa generare la sindrome di savant è rafforzata anche da alcuni studi condotti su persone affette da demenza frontotemporale. L’idea da cui hanno preso l’avvio queste ricerche è che la perdita di funzionalità del lobo anteriore sinistro potrebbe favorire la comparsa di abilità artistiche e musicali per un meccanismo di specializzazione e dominanza emisferica.

La demenza frontotemporale è una patologia neurodegenerativa ad esordio precoce che comporta il danneggiamento dei lobi frontali e temporali. È nota come malattia di Pick ed è caratterizzata da alterazioni patologiche come l’atrofia, la perdita neuronale, la presenza di neuroni anomali, detti cellule di Pick, che contengono inclusioni. Gli studi epidemiologici indicano che si tratta di una patologia relativamente rara. Dal punto di vista sintomatologico chi ne è affetto   cambia personalità, diventa disinibito, o apatico, o irritabile e, in alcuni casi, sono presenti deficit del linguaggio.

Il principale studio su pazienti con demenza frontotemporale sinistra in cui, a seguito di questa patologia, sono comparse abilità savant è quello condotto da Miller e colleghi nel 1998. Il team ha studiato 5 pazienti con demenza frontotemporale sinistra fin dalle prime fasi della malattia. Con il progredire dei sintomi i soggetti, che mai avevano mostrato prima di allora talenti artistici, svilupparono abilità artistiche di tipo pittorico che progredivano di pari passo con l’acuirsi della demenza. Si trattava di abilità visive e le opere dei pazienti erano delle copie. Nel corso dello studio una paziente presentò un miglioramento della demenza ed una diminuzione dell’abilità savant.

Inoltre, nella ricerca di Miller, 11 soggetti neurotipici furono sottoposti all’inibizione, tramite stimolazione magnetica trans cranica, del lobo anteriore sinistro. Ai soggetti venne concesso un minuto per disegnare a memoria un animale o un paesaggio prima, durante e dopo il trattamento. La stimolazione produsse un cambiamento evidente in 4 degli 11 partecipanti. Un soggetto che partecipò allo studio pubblicò la sua esperienza affermando di non riuscire a riconoscere nessuno dei disegni che egli stesso aveva prodotto.

Gli emisferi destro e sinistro, presentano significative differenze funzionali. La dominanza emisferica assume un’importante significato permettendo all’emisfero che ha la superiorità, rispetto ad una determinata funzione, di inibire l’altro emisfero così che non si verifichino interferenze.  Oggi è noto che le aree più lateralizzate sono meno connesse tra loro e le regioni molto specializzate non comunicano tra di loro. Quest’organizzazione anatomica permette di segregare l’informazione ricevuta solo nell’emisfero interessato, evitando così interazioni con   l’altra parte, in modo da rendere più rapida l’analisi delle informazioni ricevute e più efficiente l’elaborazione delle possibili risposte. L’inibizione rispetto ad una funzione di un emisfero sull’ altro   può essere persa a seguito di una lesione celebrale. Facendo riferimento a questo meccanismo ed alla comparsa di abilità savant, è ipotizzabile che compaiano, in caso di lesione frontotemporale sinistra,  funzioni tipicamente destre,  normalmente inibite dall’emisfero sinistro.

 

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