PER NON RISCHIARE L’INFARTO CONTROLLA IL TUO INTESTINO

 

 

Le malattie del sistema cardiocircolatorio, infarto ed ictus,  sono la prima causa di morte in Italia.  Queste patologie ad  eziologia multifattoriale, sono determinate da alterazioni della parete delle arterie e accumulo in questi vasi di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico.

Diverse ricerche si sono occupate d’ indagare la relazione tra microbiota intestinale ed eventi cardiovascolari, si parla di asse cuore-intestino.

Il microbiota intestinale  è l’insieme di tutti i microrganismi contenuti nel tratto gastro-enterico ed è considerato un vero e proprio organo.  Interviene in numerosi processi metabolici per l’assorbimento dei nutrienti, ha la funzione di regolare il sistema immunitario e  di proteggere l’intestino inibendo la crescita di batteri patogeni. Diverse situazioni come una dieta squilibrata, l’uso di farmaci, infezioni,  processi infiammatori e stress possono squilibrarlo.

(Siffra, farmaceutici)

Recentemente sono stati pubblicati diversi interessanti studi sull’asse cuore-intestino.

Una revisione della letteratura, che riguarda gli studi tra il 2013 ed il 2017 ( Journal of the American Heart Association ), indica che   il rischio di sviluppare un grave evento cardiovascolare è aumentato del 62% nei soggetti con un alto livello di TMAO . La trimetilammina è prodotta dalla flora batterica intestinale, a partire da nutrienti che sono abbondanti nella carne rossa, e successivamente ossidata dal fegato. Ricerche precedenti avevano dimostrato che la TMAO interviene nella modulazione del metabolismo del colesterolo ed induce infiammazione a livello delle cellule epiteliali che rivestono internamente l’aorta.

C’è l’ipotesi ( Takeshiro Kamo  et al. Korean Circutation Journal) che in caso di scompenso cardiaco si alteri l’integrità dell’epitelio intestinale. Quest’alterazione è generata dalla vasocostrizione periferica che si verifica  nello scompenso. L’alterazione epiteliale intestinale  permette che,  endotossine batteriche, interleuchine infiammatorie (IL-6) e fattori di necrosi tumorale(TNF-alfa) , raggiungono il circolo ematico andato ad aggravare lo scompenso stesso. Vi è però, anche l’ipotesi contraria,  che l’alterazione del profilo batterico intestinale  sia un fattore di rischio per la patologia cardiaca.

Al congresso Heart Failure 2019, dedicato alle ultime scoperte sull’insufficienza cardiaca  è stato presentato uno studio  condotto all’Università di Oslo e coordinato da Cristiane Mayerhofer che ha dichiarato: “Ricerche precedenti hanno dimostrato una ridotta biodiversità nelle popolazioni batteriche dell’intestino delle persone con scompenso cardiaco . Oggi abbiamo mostrato per la prima volta che questa situazione è correlata con un ridotto introito di fibre alimentari”. Inoltre lo studio evidenzia il rapporto tra l’elevata assunzione di carne ed un maggior rischio di patologie cardiovascolari, probabilmente mediato proprio dai mutamenti del microbioma.

Un recente  studio di Violi et al. (pubblicato  su European Heart Journal, 2020) riporta i dati di una ricerca effettuata su 150 pazienti colpiti da infarto del miocardio. Nelle arterie ostruite di diversi infartuati è stato rinvenuto l’Escherichia coli, un batterio che normalmente si trova nell’intestino. Ciò rappresenta un’ulteriore conferma della relazione tra microbiota intestinale e salute dell’organismo.

CONCLUSIONI

Sono numerosi i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari: ipertensione arteriosa, fumo, diabete, ipercolesterolemisa, sovrappeso oltre all’età ed alla familiarità. A questi si aggiunge il microbiota intestinale. La flora batterica del tratto gastro-enterico deve essere mantenuta in equilibrio con una dieta bilanciata, con il corretto uso degli antibiotici, con uno stile di vita caratterizzato da sane abitudini che riguardano il moto, il sonno e la gestione dello stress. Quest’organo, ormai tale è considerato, è fondamentale per il mantenimento dello stato di salute. Sono sempre di più le evidenze scientifiche che dimostrano quanto il microbiota sia implicato nei meccanismi inmmunitari e come le sue connessioni interessino organi di vitale importanza quali il cuore ed il cervello.https://www.medicinaxtutti.it/2020/03/28/il-secondo-cervello-perche-se-ho-lansia-mi-viene-il-mal-di-pancia/

Bibliografia

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