LA NATUROPATIA: I PRINCIPI, LE TECNICHE, LA LEGISLAZIONE

 

 

La naturopatia è una medicina alternativa (filosofia e pratica medica) che, utilizzando varie tecniche terapeutiche, ha lo scopo di migliorare la salute e curare la malattia principalmente stimolando la capacità innata dell’organismo a guarire, sfruttando i principi curativi della natura . I concetti che ne sono alla base possono essere fatti risalire, nel mondo Occidentale, alla medicina Ippocratica ed ai principi Aristotelici. Secondo quest’ultimi, per uno stesso fenomeno esistono diverse cause. Un disturbo, quindi, può essere determinato da fattori emotivi, fisici o biologici. La Naturopatia è una medicina non convenzionale olistica . Con il termine olistico s’intende che le caratteristiche di un sistema biologico non sono semplicemente la somma delle proprietà delle sue singole parti ma qualcosa di più. Nell’approccio olistico le componenti fisiche e psicologiche dell’individuo devono considerarsi racchiuse in un sistema complesso da trattarsi come un tutt’uno . Il termine “naturopatia” fu creato nel 1895 da John Scheel, medico americano, ed il suo significato fa riferimento ai termini inglesi “nature” e “path” da cui “sentiero della natura”. Il significato etimologico può essere fatto risalire al termine latino natura e a quello greco pathos intendendo così l’essere in empatia con la natura .

Definizione, tecniche e legislazione

La definizione data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento “Benchmarks for training in naturopathy” stilato nel 2010 è la seguente: “In generale, la Naturopatia privilegia la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l’uso di metodi terapeutici e modalità che incoraggiano il processo di auto-guarigione – la vis medicati natura. L’approccio filosofico della Naturopatia comprende la prevenzione delle malattie, l’incoraggiamento della intrinseca capacità di guarigione del corpo, il trattamento naturale di tutta la persona, la personale responsabilità per la propria salute e l’istruzione dei pazienti per promuovere la salute attraverso un adeguato stile di vita. La Naturopatia miscela la millenaria conoscenza delle terapie naturali con gli attuali progressi nella comprensione della salute e dell’essere umano stesso. Pertanto, la Naturopatia può essere nel complesso descritta come la pratica generale delle terapie della salute naturale….”.

Le tecniche più diffuse nella pratica naturopatica sono: il counseuling naturopatico, la consulenza nutrizionale, la fitoterapia, la terapia manipolativa, l’idroterapia e la reflesso-stimolazione non agopuntoria. Quest’ultima accorpa discipline quali il Tui-na cinese, lo Shiatzu giapponese, la Kinesiologia applicata statunitense, l’auricolo-stimolazione sia di matrice cinese che francese (Nogier) e la Riflessologia del piede. Queste metodiche insieme, allo Yoga, alla meditazione, all’iridologia, alla cromoterapia ed alla pranoterapia sono tutte tecniche non invasive.  Rientrano nella categoria delle “arti naturali” e prescindono da precise finalità terapeutiche ma intendono migliorare l’equilibrio psicofisico della persona che ha subìto un’alterazione per cause ambientali o comportamentali . Sono tutte tecniche che i naturopati possono utilizzare. Ci sono poi altre metodiche naturopatiche, come l’omeopatia e l’agopuntura, che apportano un trattamento terapeutico diretto alla cura di una determinata patologia e il cui esercizio è affidato esclusivamente ai medici. Infine l’ipnosi viene considerata un valido complemento al lavoro naturopatico. Questa può essere praticata da medici o psicologi adeguatamente formati. 

Il counselling naturopatico  è strutturato per aiutare la persona nella ricerca del proprio funzionamento ottimale contribuendo ad agevolare la formazione di una coscienza del benessere in senso olistico. Si basa sull’alleanza comunicativa che si stabilisce attraverso la partecipazione empatica del naturopata ai vissuti emozionali del soggetto che sta trattando. Gli studi in ambito sanitario sull’empatia dimostrano che l’accoglienza di vissuti e sentimenti altrui ha vari effetti positivi, tra cui quello di migliorare l’umore e rinforzare il sistema immunitario, soprattutto per chi è particolarmente vulnerabile allo stress

La consulenza olistica in educazione alimentare ha l’obiettivo di fornire alla persona consigli utili per una nutrizione equilibrata e naturale. Inoltre, aiuta a sviluppare una capacità ottimale per le scelte alimentari . 

La riflesso-stimolazione è un metodo che utilizza la pressione ed il massaggio di particolari punti dei piedi, delle mani e dell’orecchio. Il principio su cui si basa, comune a quello dell’agopuntura, è che stimolando determinate zone si abbiano effetti su zone lontane dal sito di applicazione. Esistono due tipi di riflessologia orientale, che si basa sui principi della medicina tradizionale cinese ed occidentale.  Quest’ultima nasce in concomitanza delle prime scoperte in ambito neurologico di Sir Henry Head e Sir Charles Sherrington. Una delle differenze tra i due tipi di riflessologia è nell’intensità della pressione applicata dal terapeuta.

La manipolazione naturopatica non è la manipolazione articolare effettuata dai medici o dagli osteopati che è rivolta alla cura di precise patologie. Si tratta di  un insieme di tecniche dolci  per il rilassamento muscolare.  Quando viene manipolato il tessuto connettivo si generano delle risposte agli stimoli meccanici che riguardano la circolazione del sangue e l’allentamento della tensione muscolare. Inoltre le risposte riflesse alla stimolazione delle terminazioni nervose presenti sulla pelle favoriscono un rilassamento generale. In risposta al massaggio l’organismo rilascia l’ossitocina, che incentiva il rilassamento e favorisce una sensazione di benessere, e l’endorfina che agisce sul tono dell’umore ed ha un effetto analgesico naturale.

La kinesiologia è una disciplina che postula l’esistenza di una correlazione tra sistema neuromuscolare, organi interni e canali energetici. Il Kinesiologo valutando lo stato dei singoli muscoli stabilisce in che condizioni si trovano gli organi interni, il sistema nutrizionale e quello emozionale. Agendo sull’apparato muscoloscheletrico mette in atto una serie di interventi mirati a ripristinare l’equilibrio dell’organismo.

L’idroterapia è una terapia che sfrutta gli stimoli termici, meccanici e fisici dell’acqua. Ad esempio l’acqua fredda, producendo vasocostrizione, è indicata per ridurre i processi infiammatori. L’acqua calda è in grado di ridurre la tensione muscolare e, generando vasodilatazione, aumenta la sudorazione permettendo l’espulsione delle tossine .

L’agopuntura è un’antica metodica terapeutica che consiste nell’infissione di aghi in particolari punti corporei detti agopunti. Questa pratica della medicina tradizionale cinese, largamente utilizzata anche in Occidente, è nota nei paesi europei da circa tre secoli. L’infissione dell’ago interessa oltre al piano cutaneo e sottocutaneo anche i muscoli e si arresta in prossimità di tronchi vascolo-nervosi. A volte, alla stimolazione prodotta dall’ago si aggiunge una stimolazione termica o elettrica. Esiste un’ampia letteratura scientifica inerente l’agopuntura, che ne dimostra l’efficacia nel trattamento di numerose situazioni patologiche. Gli studi documentano che gli effetti  possono coinvolgere riflessi nervosi semplici segmentari così come complessi circuiti mesencefalici e diencefalici. Inoltre, dopo una seduta di agopuntura risultano sensibilmente aumentate nel siero dei soggetti la batteriolisina, l’agglutinina e l’opsonina (molecole coinvolte nei processi immunitari). Alcuni studi indicano che l’agopuntura favorisce il rilascio di serotonina e di norepinefrina,  questo fenomeno è collegato all’effetto ansiolitico della terapia .

Il presupposto metodologico dell’omeopatia è che ogni persona abbia una capacità di auto guarigione. I rimedi omeopatici, classificati dalla legge come farmaci e come tali  resi disponibili nel circuito commerciale, stimolano i processi e i meccanismi di difesa dell’organismo per prevenire o curare le malattie. Il trattamento omeopatico si basa sulla somministrazione di dosi estremamente diluite di sostanze che producono sintomi simili a quelli della malattia da trattare quando somministrate in dosi ponderali o tossiche ad individui in buona salute . 

La fitoterapia è una delle forme  più antiche di medicina ed è ancora l’unico strumento terapeutico utilizzato da popolazioni con una cultura primitiva. Utilizza piante e rimedi naturali ma si differenzia dalla medicina tradizionale perché non usa principi attivi purificati ed isolati, ma ritiene che l’attività terapeutica sia nella pianta cioè nella totalità dei suoi costituenti .

L’ipnosi, valido complemento al lavoro naturopatico, è una tecnica che permette di raggiungere uno stato modificato di coscienza, che oltre ad indurre una condizione di calma facilita la mobilizzazione di risorse interiori che possono migliorare l’energia vitale e la qualità di vita del soggetto .

Tutte le tecniche devono essere applicate rispettando i principi che sono alla base della naturopatia:

  • in primis non nuocere;
  • agire in collaborazione con il potere curativo della natura;
  • ricercare, individuare e trattare la causa fondamentale della malattia, trattare l’intera persona usando un approccio individualizzato
  • insegnare i principi di uno stile di vita sano e della prevenzione . 

Le medicine non convenzionali sono molto diffuse nel nostro Paese. 

 

Queste sono costituite da tutte le procedure terapeutiche che non fanno parte della medicina scientifica (quella insegnata nelle Università). Rientrano in questa categoria le tecniche complementari (TC) e le medicine Alternative. Le TC sono studiate e praticate secondo i principi della medicina scientifica ma, non essendo in grado di sostituire la terapia farmacologica o chirurgica, la affiancano o la sostituiscono solo in settori limitati. Le medicine alternative si pongono al di fuori della medicina ufficiale perché non esistono sufficienti studi scientifici che le riguardano. Tuttavia quando l’efficacia di una medicina alternativa viene dimostrata da studi clinici questa può essere assimilata nelle pratiche della medicina tradizionale .

 La diffusione delle medicine non convenzionali alternative ha richiesto una regolamentazione a tutela degli utenti e degli operatori che è differente nei vari paesi europei ed extraeuropei.

In Italia, i naturopati possono esercitare la professione ma devono qualificarsi come tali, in modo da non generare l’opinione che essi siano dei medici. Inoltre, non possono assolutamente esercitare competenze quali esprimere giudizi diagnostici o terapeutici che spettano soltanto ai laureati in medicina  in possesso di abilitazione professionale . 

Sono in vigore varie leggi regionali  che regolamentano il profilo del naturopata. (vedi appendice 1).

La legge 4/2013 è una legge nazionale che con  gli articoli 6 e 9, ha reso possibile l’istituzione dell’elenco nazionale dei naturopati.  Questi due articoli prevedono la possibilità per il singolo professionista, iscritto o meno ad una associazione, di ottenere, da un organismo accreditato dall’ente unico nazionale di accreditamento, che in Italia è ACCREDIA, la certificazione di conformità ad una “norma tecnica” relativa all’esercizio della professione. Tali norme, di carattere volontario, vengono elaborate dall’UNI. L’elenco nazionale dei naturopati gestisce un ruolo per la professionalizzazione dei propri iscritti attenendosi alla normativa UNI 11491 e determinando dei criteri qualitativi standard di aggiornamento e di garanzie professionali. La norma UNI stabilisce che la formazione del naturopata preveda la frequenza di una scuola successiva a quella secondaria di secondo grado. Tale formazione deve svolgersi per un numero complessivo di 1500 ore, di cui 400 dedicate al tirocinio; indica inoltre le specifiche aree di apprendimento .

Come funziona la naturopatia

La naturopatia studia le alterazioni che possono comparire durante la vita dell’uomo, in senso energetico e unitario (la visione dell’uomo è una visione d’insieme mente-corpo-anima). Si occupa delle alterazioni anatomo-patologiche legate all’assetto energetico e non si focalizza sui sintomi dal punto di vista clinico come la medicina convenzionale. Si tratta di una medicina e filosofia di vita che mira a conservare oppure a riottenere lo stato di salute grazie a delle norme e delle tecniche che rientrano in un contesto ecologico. In questo senso, il naturopata più che un guaritore può essere considerato un igienista e un educatore .

Lo studio dell’organismo umano in naturopatia si basa su tre principi:

  • vitalismo: principio secondo il quale nell’organismo è presente una forza interna capace di mantenere l’omeostasi (l’equilibrio);
  • causalismo: principio secondo cui per curare occorre ricercare la causa dello squilibrio e non focalizzarsi sul sintomo;
  • teoria degli umori: l’equilibrio tra la produzione e l’eliminazione degli scarti metabolici è fondamentale per essere in salute .

Secondo il principio del vitalismo, l’organismo è capace di mantenere un equilibrio. Tuttavia, cause ambientali come distress(cioè stress di tipo negativo), alimentazione, inquinamento e cattive abitudini di vita possono turbarlo. Spesso, le scorrette abitudini creano nell’organismo un accumulo, a livello dei liquidi intra ed extra-cellulari, di tossine che non viene completamente smaltito dagli organi emuntori  (teoria degli umori). In base al principio del casualismo, bisogna comprendere lo squilibrio e trovare una soluzione che ripristini l’omeostasi . Per questo, in naturopatia, viene fatta inizialmente una consulenza con lo scopo di valutare l’assetto bioenergetico della persona. Le informazioni utili, a tal proposito, vengono ricavate dallo studio dell’aspetto costituzionale, del grado di energia vitale, del tipo di alimentazione  e dello stile di vita. Inoltre, possono essere utilizzate, seguendo i principi della medicina cinese, alcune apparecchiature elettroniche per le rilevazioni energetiche (EAV, VEGA, BIOTEST) . Una volta accertato lo squilibrio, le varie tecniche utilizzate hanno il compito, attraverso la stimolazione dell’organismo, di rafforzare i meccanismi di difesa e le capacità di auto-guarigione naturalmente possedute. In quest’ottica, la naturopatia, si rivolge ad ogni persona in modo individuale rispettando la costituzione e la reattività di ogni soggetto e cercando di favorire l’autoresponsabilità del singolo nel mantenere uno stile di vita sano .

Conclusioni

L’aumento dell’interesse verso la naturopatia nel nostro Paese è legato a vari fattori: il timore degli effetti collaterali dei farmaci e una riduzione della fiducia nella Sanità Pubblica legata ai lunghi tempi di attesa per le prestazioni e alle visite eseguite, spesso, in maniera frettolosa. In naturopatia, l’approccio olistico prevede un attento ascolto del paziente che si sente maggiormente compreso. Per ciò che riguarda i medici che utilizzano tecniche naturopatiche, in accordo con quanto espresso dal codice di deontologia medica, non possono far mancare al proprio paziente la terapia migliore per il suo caso . Devono quindi tener conto del fatto che esistono alcune condizioni patologiche in cui la capacità di autoguarigione dell’organismo, anche se opportunamente stimolata, non è sufficiente per risolvere la situazione. Ciò sta a significare che, seguendo le evidenze scientifiche, la naturopatia non possa essere sostitutiva della medicina tradizionale ma può integrarla come affermato anche dalla Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata e dalla Società Medica Bioterapica: “La medicina è una ed una soltanto, che si avvale in primis di un’accurata visita clinica e di mezzi diagnostici dai quali scaturiscono le terapieopportune“. La filosofia e le tecniche della naturopatia mirano ad ottenere uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e una buona gestione dello stress. Tutto questo, oltre a trattare disturbi di varia natura, permette la prevenzione di numerose patologie . Quando si sceglie di affidarsi ad un naturopata occorre preferire un operatore adeguatamente formato. Infatti, pur essendo terapie naturali non invasive, non sempre sono prive di rischi, ad esempio gli integratori alimentari ed i fitoterapici posseggono effetti indesiderati [1.

Bibliografia

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  • Raschetti R.,2008. Naturopatia, Enciclopedia della scienza e della tecnica, Treccani
  • Trevisani C.,2016. Introduzione alla Naturopatia, Ed. Enea-SI.RI.E.
  • Appendice 1

 LEGGE REGIONALE 21 febbraio 2005, n. 11
ISTITUZIONE DELLA FIGURA DI OPERATORE PROFESSIONALE NATUROPATA DEL BENESSEREBOLLETTINO UFFICIALE n. 36 del 22 febbraio 2005Il Consiglio regionale ha approvatoIl Presidente della Giunta regionale promulga

la seguente legge:

Art. 1 – Finalità
1. La presente legge ha lo scopo di riconoscere ed istituire la figura dell’Operatore professionale naturopata del benessere (di seguito indicato come ‘naturopata’) al fine di garantire all’operatore una qualifica per le prestazioni o servizi che ne derivano ed al cittadino la garanzia di una qualificata professionalità dell’operatore stesso.

Art. 2 – Definizione e principi
1. Per naturopatia si intende l’insieme di metodi naturali per garantire e migliorare la qualità della vita.
2. II naturopata è un operatore non sanitario del benessere che realizza pratiche che stimolano le risorse naturali dell’individuo e sono mirate al benessere, alla difesa ed al ripristino delle migliori condizioni della persona, alla rimozione degli stati di disagio psicofisico e, quindi, volte a generare una migliore qualità della vita.
3. Il naturopata opera nei seguenti ambiti:
a) educativo: educare le persone a conoscere e gestire il proprio equilibrio psicofisico indicando i comportamenti più idonei da seguire;
b) preventivo: riconoscere in stili di vita inadeguati e patogeni la causa sempre più frequente di un peggioramento della qualità della vita ed insegnare ai clienti stili di vita e metodiche per il recupero ed il mantenimento di condizioni di benessere;
c) assistenziale: aiutare il cliente a riconoscere propri eventuali squilibri psico-fisico-emotivi o predisposizioni ad essi e proporre metodiche dolci per favorire il ripristino dell’equilibrio e del benessere secondo una visione olistica della persona.

Art. 3 – Profilo professionale e competenze
1. Il naturopata è in possesso di un diploma conseguito, presso un istituto pubblico o privato accreditato, al termine di un percorso formativo triennale di 1200 ore, di cui 200 di pratica, dopo il superamento di verifiche annuali e di un esame finale con discussione di una tesi e conseguente valutazione di merito.
2. Il naturopata promuove il benessere e il mantenimento della salute dell’individuo attraverso:
a) l’osservazione della costituzione del terreno per una valutazione olistica del cliente;
b) l’educazione-informazione sull’alimentazione naturale, sull’igiene, sull’attività fisica e sugli stili di vita;
c) l’educazione all’abitare secondo principi di architettura organica ed ecologica;
d) l’utilizzo di tecniche quali il massaggio, il rilassamento e la respirazione;
e) l’utilizzo di rimedi della fitoterapia tradizionale, di integratori alimentari, di olii essenzialiper uso esterno e di floriterapia;
f) lo stimolo delle potenzialità di autoguarigione dell’organismo;
g) lo sviluppo nel soggetto di una presa di coscienza delle proprie dinamiche relazionali e conflittuali.
3. Le pratiche svolte dal naturopata non hanno carattere di prestazioni sanitarie e non si prefiggono la diagnosi, la cura e la riabilitazione di patologie specifiche, né la prescrizione di farmaci o diete.
4. Il naturopata opera di norma in centri di benessere, palestre, centri fitness, centri estetici, strutture termali e di balneazione ed in ambiti, anche propri, in coerenza con le competenze di cui al presente articolo.)

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